Un passo fondamentale per intraprendere la nostra avventura a bordo dei kayak sta proprio nella scelta dello scafo.
In primo luogo dobbiamo decidere cosa farci: se acque interne o mare se discese e passeggiate tranquille oppure nei laghetti interni....in pratica quello che più ci piace sarà il nostro focus per il delicato momento dell'acquisto.
In base a quello appena detto ci si troverà anche davanti a parecchi bivi e il primo e quello della scelta se pagaia o pedale;prenderemo in esame la pagaia,per ora,dato che l'utilizzo rispetto al pedale ha bisogno anche e soprattutto,della conoscenza delle tecniche di pagaiata(vedi link).
Non servirà certo diventare dei garisti ma la sicurezza che da l'essere capaci di gestire lo scafo in disparate situazioni,fa la differenza nel piacere dell'escursione di qualunque genere sia.
A questo punto,scelto il modello a pagaia troveremo un altro bivio: sit-in o sit-on top?
Il primo,classico scafo da escursione dove la seduta si trova all'interno dello stesso,perfetto per gite anche lunghe e buone doti acquatiche,i secondi praticamente poliedrici, con la seduta al di sopra dello scafo, li potremo sfruttare maggiormente in quanto, a differenza dei primi non hanno bisogno di conoscenze tecniche maggiori come l'eskimo per esempio, ma metodi di autosalvamento molto più pratici e semplici.
In questo caso parliamo della seconda tipologia, i più usati per la pesca sportiva, cosa che è nell'interesse della associazione divulgare e far capire quanto sia bello, pulito,salutare e a impatto zero questo mondo.
Quindi, abbiamo deciso cosa fare con il nostro kayak?
Perfetto, ma abbiamo un altro fattore da tenere conto: il mio peso e la mia statura sono compatibili con lo scafo che ho scelto? Da cosa lo capisco?
Ogni scafo ha una portanza che è dato dal volume dello stesso, maggiore è il volume, maggiore è la portanza, quindi se il mia statura è 160/170 cm per pesi inferiori agli 80 kg anche uno scafo sui 9 piedi può già andare bene; se sono 200 cm e peso 120 kg dovremo stare su scafi con portanze da 250 kg in su.
Un misura ottimale per cominciare è uno scafo sui 430 cm, molto spazio per chi minuto, giusto per persone medio/grosse senza togliere comodità, velocità e stabilità.
Ricordiamoci che la stabilità è data non solo dal fattore larghezza, ma dall'insieme, cioè se uno scafo è largo 80 cm ma lungo 270, avrà una stabilità inferiore da uno scafo largo 80 ma lungo 430 come abbiamo detto;ma anche che uno scafo se stretto ma lungo risulterà con una stabilità secondaria(capacità di mantenere l'equilibrio prima del ribaltamento) maggiore in quanto la superficie di appoggio nel momento di sbilamciameNto risulterà maggiore di uno scafo corto e largo,che avrà la stabilità primaria(resistenza al rollio)più elevata.
Ora sappiamo che dimensioni deve avere il nostro scafo ma un ultimo bivio, non per questo meno importante anzi, forse più degli altri due, ci si pone davanti, ovvero con che materiale di costruzione vogliamo la nostra barca?
Polietilene (PE):è il materiale con cui maggiormente si costruisce questo tipo di scafi, hanno costi che variano in base alla qualità,il migliore è il Pe lineare ad alta densità, che possono variare da poche centinaia di euro fino a quasi 2000 negli scafi migliori, più performanti e meglio allestiti.
Vetroresina(vtr):classico materiale da costruzione nautico applicato anche ai kayak, rende gli scafi leggeri e performanti anche con misure notevoli anche ben sopra i 5 metri.I costi però non si discostano molto da scafi in PE di alta qualità, ma con una navigazione completamente differente con chiari vantaggi, ma che comportano anche un buona tecnica di pagaiata.
Carbon/kevlar: il più caro, leggero e resistente di tutti i tre materiali; praticamente indistruttibile, è ancora più leggero della vetroresina ed ad urti o passaggi duri su rocce non si ha il pensiero, nemmeno in inverno come per il PE, di rovinarlo. Qui chiaramente i costi sia alzano anche di parecchio ma la spesa ne vale la resa.
Ora abbiamo tutte le componenti per"costruire" il nostro scafo e non serve altro che scegliere.
Facciamo un paio di esempi:
1-acque interne, yaker da 80 kg: scafo sui 12 piedi(365 cm) e largo 80 cm circa in PE;13 piedi(400 cm) 70/75 cm in vtr e carbon/kevlar
2-mare,yaker da 80 kg: scafo dai 13 piedi in su e larghezza sui 70/75 cm in PE;dai 460 cm in su e larghezze dai 60 a 70 cm in vtr e carbon/kevlar.
Questi sono parametri da seguire per l'acquisto del proprio kayak che seguono linee generali di navigazione che ovviamente vanno rapportate alla propria condizione,sia di abilità come yaker,che come conoscenza dei comportamenti dei vari scafi in commercio.
Ed ora buona scelta!
In primo luogo dobbiamo decidere cosa farci: se acque interne o mare se discese e passeggiate tranquille oppure nei laghetti interni....in pratica quello che più ci piace sarà il nostro focus per il delicato momento dell'acquisto.
In base a quello appena detto ci si troverà anche davanti a parecchi bivi e il primo e quello della scelta se pagaia o pedale;prenderemo in esame la pagaia,per ora,dato che l'utilizzo rispetto al pedale ha bisogno anche e soprattutto,della conoscenza delle tecniche di pagaiata(vedi link).
Non servirà certo diventare dei garisti ma la sicurezza che da l'essere capaci di gestire lo scafo in disparate situazioni,fa la differenza nel piacere dell'escursione di qualunque genere sia.
A questo punto,scelto il modello a pagaia troveremo un altro bivio: sit-in o sit-on top?
Il primo,classico scafo da escursione dove la seduta si trova all'interno dello stesso,perfetto per gite anche lunghe e buone doti acquatiche,i secondi praticamente poliedrici, con la seduta al di sopra dello scafo, li potremo sfruttare maggiormente in quanto, a differenza dei primi non hanno bisogno di conoscenze tecniche maggiori come l'eskimo per esempio, ma metodi di autosalvamento molto più pratici e semplici.
In questo caso parliamo della seconda tipologia, i più usati per la pesca sportiva, cosa che è nell'interesse della associazione divulgare e far capire quanto sia bello, pulito,salutare e a impatto zero questo mondo.
Quindi, abbiamo deciso cosa fare con il nostro kayak?
Perfetto, ma abbiamo un altro fattore da tenere conto: il mio peso e la mia statura sono compatibili con lo scafo che ho scelto? Da cosa lo capisco?
Ogni scafo ha una portanza che è dato dal volume dello stesso, maggiore è il volume, maggiore è la portanza, quindi se il mia statura è 160/170 cm per pesi inferiori agli 80 kg anche uno scafo sui 9 piedi può già andare bene; se sono 200 cm e peso 120 kg dovremo stare su scafi con portanze da 250 kg in su.
Un misura ottimale per cominciare è uno scafo sui 430 cm, molto spazio per chi minuto, giusto per persone medio/grosse senza togliere comodità, velocità e stabilità.
Ricordiamoci che la stabilità è data non solo dal fattore larghezza, ma dall'insieme, cioè se uno scafo è largo 80 cm ma lungo 270, avrà una stabilità inferiore da uno scafo largo 80 ma lungo 430 come abbiamo detto;ma anche che uno scafo se stretto ma lungo risulterà con una stabilità secondaria(capacità di mantenere l'equilibrio prima del ribaltamento) maggiore in quanto la superficie di appoggio nel momento di sbilamciameNto risulterà maggiore di uno scafo corto e largo,che avrà la stabilità primaria(resistenza al rollio)più elevata.
Ora sappiamo che dimensioni deve avere il nostro scafo ma un ultimo bivio, non per questo meno importante anzi, forse più degli altri due, ci si pone davanti, ovvero con che materiale di costruzione vogliamo la nostra barca?
Polietilene (PE):è il materiale con cui maggiormente si costruisce questo tipo di scafi, hanno costi che variano in base alla qualità,il migliore è il Pe lineare ad alta densità, che possono variare da poche centinaia di euro fino a quasi 2000 negli scafi migliori, più performanti e meglio allestiti.
Vetroresina(vtr):classico materiale da costruzione nautico applicato anche ai kayak, rende gli scafi leggeri e performanti anche con misure notevoli anche ben sopra i 5 metri.I costi però non si discostano molto da scafi in PE di alta qualità, ma con una navigazione completamente differente con chiari vantaggi, ma che comportano anche un buona tecnica di pagaiata.
Carbon/kevlar: il più caro, leggero e resistente di tutti i tre materiali; praticamente indistruttibile, è ancora più leggero della vetroresina ed ad urti o passaggi duri su rocce non si ha il pensiero, nemmeno in inverno come per il PE, di rovinarlo. Qui chiaramente i costi sia alzano anche di parecchio ma la spesa ne vale la resa.
Ora abbiamo tutte le componenti per"costruire" il nostro scafo e non serve altro che scegliere.
Facciamo un paio di esempi:
1-acque interne, yaker da 80 kg: scafo sui 12 piedi(365 cm) e largo 80 cm circa in PE;13 piedi(400 cm) 70/75 cm in vtr e carbon/kevlar
2-mare,yaker da 80 kg: scafo dai 13 piedi in su e larghezza sui 70/75 cm in PE;dai 460 cm in su e larghezze dai 60 a 70 cm in vtr e carbon/kevlar.
Questi sono parametri da seguire per l'acquisto del proprio kayak che seguono linee generali di navigazione che ovviamente vanno rapportate alla propria condizione,sia di abilità come yaker,che come conoscenza dei comportamenti dei vari scafi in commercio.
Ed ora buona scelta!